Si sono appena concluse le indagini archeologiche preventive al progetto di recupero del cortile detto “della spezieria”, nel monastero di San Pietro a Modena. I lavori di scavo, sotto la direzione scientifica del Soprintendente Luigi Malnati e di Donato Labate, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, sono stati coordinati sul campo dall’archeologo Alberto Monti.
Le indagini, finanziate e sostenute da don Paolo Malavasi dalla Parrocchia di San Pietro, erano finalizzate a verificare la consistenza dei depositi archeologici e ad accertare lo stato di conservazione di una fontana monumentale del primo Cinquecento, costruita al centro del cortile e smantellata all’inizio dell’800.
Alla luce di quanto emerso, non solo la fontana è risultata essersi in gran parte conservata al disotto di un massiccio strato di macerie edilizie, ma le ricerche hanno anche restituito nuove e significative testimonianze sia sulle fortificazioni di Modena medievale sia di una nuova fase costruttiva del famoso complesso abbaziale di San Pietro, la cui storia affonda le sue radici alla fine X secolo.
In una conferenza programmata per il 21 gennaio prossimo dalla Parrocchia di San Pietro e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, verranno presentati al pubblico gli esiti delle indagini archeologiche ed il progetto di recupero del cortile della spezieria.